Luglio 08, 2016

Sottoprodotti: il nuovo Regolamento del MinAmbiente – al vaglio UE – che impone nuovi adempimenti alle imprese

Circolare n. 130/2016

Un nuovo schema di decreto  del Ministero dell’Ambiente rischia di vanificare i risultati, in termini di semplificazione, conseguiti dal settore delle materie plastiche.

MinAmbiente ha infatti definito criteri indicativi per agevolare la dimostrazione della qualifica dei residui di produzione come sottoprodotti, notificandolo a Bruxelles il 30 giugno scorso.

Il provvedimento, in quanto regola tecnica, deve passare il vaglio preventivo della Commissione Europea e degli altri Stati membri che avranno tempo fino al 3 ottobre per presentare eventuali osservazioni.

 

Lo schema di regolamento presentato a Bruxelles è costituito da 11 articoli suddivisi in tre Capi e da due allegati.

Il primo capo (“Disposizioni generali”) individua le condizioni generali da soddisfare affinché i residui siano sottoprodotti, i requisiti per la certezza dell’utilizzo, l’esclusione dei trattamenti diversi dalla normale pratica industriale e i requisiti di impiego e di qualità ambientale. Il secondo (“Gestione dei residui”) stabilisce le specifiche relative al deposito, alla movimentazione ed ai controlli effettuati dalle autorità competenti, mentre il terzo (“Disposizioni finali”) prevede l’istituzione di un elenco dei produttori e degli utilizzatori di sottoprodotti.

 

Una serie di nuovi requisiti rischiano di aggravare il lavoro delle imprese con adempimenti che nel settore della trasformazione delle materie plastiche avevano già trovato un riferimento tecnico nella norma UNI 10667.

 

Adempimenti che sembrano voler scoraggiare o rendere più difficile il ricorso a tali materiali piuttosto che agevolarne l’impiego, alla luce delle politiche comunitarie e nazionali sull’uso efficiente delle risorse.

 

Allegati