Giugno 09, 2021

Linee guida della Direttiva SUP: un lungo elenco di incongruenze e domande rimaste senza risposta

Circolare n. 189/2021

EuPC ha pubblicato in data odierna un comunicato stampa sulle linee guida della direttiva SUP (Single Use Plastics) con il quale sono evidenziate le criticità applicative della direttiva a poco meno di un mese dal termine previso per il suo recepimento da parte degli Stati Membri.

La pubblicazione tardiva delle linee guida della Commissione europea si presenta in un contesto che vede la maggior parte dei Paesi già in una fase avanzata del processo legislativo di recepimento e con approcci differenti tra Paese e Paese.

La mancanza di armonizzazione si tradurrà inevitabilmente in gravi perturbazioni del mercato interno costringendo le imprese ad adeguare i propri processi produttivi a scelte legislative nazionali molto diverse, a svantaggio degli operatori dei Paesi che hanno optato per un recepimento della direttiva più restrittivo rispetto ad altri operatori dei paesi cha hanno adottato un recepimento meno vincolante. Le Linee guida avrebbero potuto essere un vero e proprio strumento per fornire i chiarimenti necessari e tanto attesi. Si è persa un'occasione importante, lasciando a una parte importante della nostra industria europea l'incertezza sul futuro dei diversi quadri legislativi nazionali”, ha dichiarato Alexandre Dangis, Direttore di EuPC.

Inoltre, continua il comunicato di EuPC, le linee guida hanno lasciato nell’incertezza applicativa aspetti fondamentali per un approccio armonizzato e condiviso della direttiva a livello europeo e in primis l’incertezza sull’applicazione dell’articolo 12 che prevede di identificare gli articoli monouso in materie plastiche in funzione della loro tendenza a essere dispersi nell’ambiente in ragione del loro volume o delle loro dimensioni, in particolare nel caso dei contenitori per alimenti monoporzione.

Il legislatore europeo ha trovato una soluzione discutibile nell'applicazione, per analogia, della soglia massima di 3 litri fissata dalla Direttiva, ai contenitori per bevande e alimenti. Oltre alla logica impraticabilità di misurare un alimento attraverso l'uso di un'unità che normalmente si applica ai liquidi, le Linee guida mostrano una chiara mancanza di coerenza: tra gli “elementi chiave per distinguere i contenitori per alimenti dai contenitori per bevande” le linee guida richiamano l'unità in cui è espressa la quantità del prodotto alimentare o bevanda specificando che “in genere le bevande sono espresse in volume (es. millilitri) e gli alimenti generalmente in peso (es. grammi)”.

EuPC riconosce peraltro taluni aspetti positivi tracciati dalle linee guida in particolare per quanto riguarda l’inclusione nel campo applicativo della direttiva delle plastiche biodegradabili e compostabili così come dei prodotti in carta con rivestimento in plastica. Una annotazione critica è stata sollevata sulla decisione di esentare dal campo applicativo i materiali polimerici utilizzati come leganti nei prodotti cartacei, che viene interpretato come un ultimo ingiustificato tentativo di supporto all'industria cartaria.

La tutela dell’ambiente dovrebbe portare l'industria e il legislatore europeo a cooperare per il raggiungimento di questo obiettivo, conclude il comunicato di EuPC,  mentre diversi mesi sono stati spesi per un braccio di ferro senza successo che ha lasciato gli operatori del settore e gli Stati Membri in una condizione di incertezza.

Il comunicato stampa di EuPC è consultabile attraverso il seguente link: https://www.plasticsconverters.eu/post/single-use-plastics-directive-guidelines-a-long-list-of-inconsistencies-and-questions-left-unanswer